Scritti Corsari 3: Dentro Il Decennio Perduto Della Crisi Economica

  • Autor: Mauro Artibani
  • Editor: Publisher s18204
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Sinopsis

Su, dai, ci siamo quasi, un ultimo sforzo; quel dannato inizio della crisi già si intravvede.

Si, è vero, quello della fine non ancora checchè ne dicano proprio quelli che avrebbero dovuto prevederne lo schiocco e magari pure gli echi che di tanto in tanto rimbalzano in ogni dove. Anzi, a dirla tutta lor signori ci hanno provato non azzeccandone una; stanno ancora lì a dare dritte, che sono inesorabilmente andate storte. Sentite questa, era un dì di marzo del 2010: Simone, mio figlio 24 anni, da cuoco cercava lavoro, si dava da fare, si informava ; scriveva, ciattava, inviava curriculum.

Qualcosa si mosse, viene contattato dalla Adecco per conto di Alitalia Cai. Una segretaria gli offre di fare operazioni di check-in all’aeroporto di Fiumicino. Carico e scarico bagagli, 30 ore settimanali, 450 € lordi al mese e niente più.

Mio figlio, avrebbe potuto quindi spendere, fare la sua parte: acquistare, consumare l'acquistato, generare ricchezza, far riprodurre dando continuità al ciclo economico, come avrebbero dovuto far tutti.

Poteva Simone con tal striminzito reddito smaltire le quantità di merci necessarie al sostegno della crescita economica?

La risposta arriva dall’FMI che, per bocca del capo economista Olivier Blanchard, chiese di rialzare il tetto dell’inflazione al 4% per combattere più efficacemente una eventuale crisi sistemica.

Ullallà, si tentò di mettere in campo la tecnica per scongiurare i rischi di deflazione alzando l’obiettivo di stabilità dei prezzi nel medio periodo, dalla BCE già fissato al 2%.

Cavolo, mio figlio avrebbe potuto avere così a fine mese ben 450 – 4% = 432 € di reddito, ancor più insufficiente per acquistare la sua quantità di merci necessaria a sostenere la crescita economica.

Idoneo forse per combattere efficacemente una eventuale crisi sistemica?

Oggi Simone vive a Brisbane, lì fa l'head chef; 450 euro li guadagna in quattro giorni. Spende e spande, quel che gli tocca, per fare la crescita.

Lì, non qui, bella, no?



Bando alle ciance; si va per l'ultimo tratto a rimirar altre facezie: